scusa, non capisco che mi vuoi dire... :unsure:
anch\'io non l\'ho ancora finito ma mi sento già di dire con sicurezza che è senzazionale!!! non sono neanche a metà ma mi ha già lasciata a bocca aperta! così: :cheer: e poi così::woohoo:
Pippuz ha scritto:l'ultimo romanzo di King che ho letto prima di DUMA è stato CELL, e si è rivelato una delusione. Era molto tempo che non acquistavo un King "recente", perciò mi era fatto l'idea che il vecchio steave avesse esaurito le batterie. DUMA KEY mi ha spiazzato. Dopo un esordio in sordina, forse zoppicante, si è avviato in un lungo e lento decollo. Credo sia un libro molto potente. All'interno troviamo una serie di temi cari a King, come il potere redentivo dell'arte e lo scotto che deve pagare chi scopre in sé il vero Talento. Non solo. La vicenda di Freemantle viene usata da King per lanciare un messaggio - questo mi è sembrato più di tutti gli altri, alla fine dei conti, il libro: un messaggio - a chi scoprirà di essere in grado, attraverso le proprie creazioni, di mettersi in contatto con la parte di sé più profonda ("Qualche volta la verità è quell grosso"). E' anche un bellissimo libro sui rapporti umani dove i temi più propri della letteratura alta e quella rasoterra più prettamente affine al genere horror vengono fusi con maestria. Nel finale, non so voi, ho sentito degli echi, delle risonanze, che mi hanno ricordato le ultime pagine delle NOTTI DI SALEM.
Crimson King ha scritto:Pippuz ha scritto:l'ultimo romanzo di King che ho letto prima di DUMA è stato CELL, e si è rivelato una delusione. Era molto tempo che non acquistavo un King "recente", perciò mi era fatto l'idea che il vecchio steave avesse esaurito le batterie. DUMA KEY mi ha spiazzato. Dopo un esordio in sordina, forse zoppicante, si è avviato in un lungo e lento decollo. Credo sia un libro molto potente. All'interno troviamo una serie di temi cari a King, come il potere redentivo dell'arte e lo scotto che deve pagare chi scopre in sé il vero Talento. Non solo. La vicenda di Freemantle viene usata da King per lanciare un messaggio - questo mi è sembrato più di tutti gli altri, alla fine dei conti, il libro: un messaggio - a chi scoprirà di essere in grado, attraverso le proprie creazioni, di mettersi in contatto con la parte di sé più profonda ("Qualche volta la verità è quell grosso"). E' anche un bellissimo libro sui rapporti umani dove i temi più propri della letteratura alta e quella rasoterra più prettamente affine al genere horror vengono fusi con maestria. Nel finale, non so voi, ho sentito degli echi, delle risonanze, che mi hanno ricordato le ultime pagine delle NOTTI DI SALEM.
sì, la parte finale del libro mi pareva
le parti intitolate "il lot" del libro citato.
per caso hai letto "la storia di lisey"?
secondo me è un libro che vale la pena
leggere - e anche avere, by the way.
itised ha scritto:- Il fugace riferimento finale alla morte di Wireman. Ai fini della storia non è decisivo, però cavolo Steve, a me sembra una forzatura della volontà di metterci qualcosa di triste...
itised ha scritto: - A pagina 517 Steve spoilera clamorosamente su Ilse. Ora, non è certo la prima volta che lo fa, ma in altri casi non l\'avevo trovato fuori luogo. Questa volta invece a me personalmente ha un po\' rovinato il proseguimento della lettura.
itised ha scritto:- La scelta stessa di far morire Ilse. Lo so che non di rado nei suoi romanzi accade che muoia chi meno se lo meriterebbe e che non sempre le cose vanno come vorresti, però l\'ho trovato troppo crudele, dato anche il modo meraviglioso con cui Steve ci fa conoscere questa ragazza (e, per dirla tutta, chi non si innamorerebbe di una come lei?). Capisco che a volte si dice che \"la storia è già scritta\" e che gli scrittori si limitano a \"narrarla\", però spero non mi tacciate di cinismo se dico che io avrei apprezzato di più se il sacrificio fosse ricaduto su Melinda (che avrebbe altrettanto giustificato se non aumentato la collera di Pam) e se alla fine della storia, ad abbracciare Edgar fosse stata una IfSoGirl in carne ed ossa e non di sabbia... per carità , è magistrale la descrizione della scena in cui Edgar al telefono le fa bruciare in forno il suo dipinto, ma io avrei fatto terminare lì i problemi di Ilse. E non credo che un \"devo farlo per Melinda\" sarebbe stata tutto sommato una forza particolarmente meno trainante di un \"devo farlo per Ilse\" nella sua lotta finale contro Perse.
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